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domenica 20 maggio 2018

immaginare e creare


Dobbiamo ricollegarci alle nostre aspirazioni e liberare la creatività, che è il motore che ci rende umani

Siamo stati tutti in cerca di un futuro in cui poter essere veramente noi stessi. La ricerca identitaria è alla base della realizzazione e può riflettersi in vari modi, attraverso l’amicizia fraterna, un’avventura goliardica, il primo bacio, la ribellione. È una fuga dalla famiglia, dalle insicurezze caratteriali, dall’omologazione scolastica, dalla società che ci vuole uniformati. Questo particolare periodo se ben vissuto regala indicazioni precise che possiamo realizzare nella nostra vita. Ci si sente per certi versi liberi, protagonisti della propria avventura, autentici e orgogliosi portatori di quel romantico conflitto io-mondo che ciascuno di noi ha combattuto almeno per un pezzo della sua vita. Attraverso il nostro punto di vista ogni avventura è straordinaria o drammatica, deludente o esaltante: mentre si immagina si creano mondi.Questo poi si perde quando diventiamo adulti. Quante cose abbandoniamo per strada?
L’estate alle porte, qualche giorno di vacanza può essere l’occasione per immergerci nella natura e riconquistare l’adolescente in noi che abbiamo forse lasciato andare, per ricollegarci alle nostre aspirazioni e liberare la creatività che è il motore che ci rende umani, ci permette di cambiare il mondo, almeno il nostro, quello che ci circonda per renderlo vivibile e accettabile. Possiamo sbagliare una, dieci, cento volte per comprendere a fondo chi siamo e quali sono i nostri potenziali ma non possiamo arrenderci alla paura. Allora 
quel che fa la differenza è il sogno, il desiderio di realizzare una grande impresa a tenerci vivi. Non possiamo sfuggire a noi stessi, alle nostre ambizioni e aspirazioni profonde e per farlo però dobbiamo sciogliere i nodi e recuperare la nostra vera misura, ampia, che ci apre a uno sguardo limpido e permette di guardare al domani con speranza.

venerdì 18 maggio 2018

le fasi iniziali sono molto importanti



Le fasi lavorative di un progetto

Queste fasi rappresentano, in linea di massima, il modo di lavorare e rapportarmi con il
cliente e può variare in base alle caratteristiche del progetto ma non alla distanza.

Dalla richiesta iniziale alla conclusione, ricordati che tu sei il protagonista e collaboratore fondamentale per la buona riuscita del progetto che hai in mente.
Appoggiandomi ad una rete di professionisti e collaboratori, sono in grado di offrirti un servizio dedicato e personalizzato per realizzare il tuo progetto.
fasi progetto grafico e comunicazionePrediligo un approccio legato a scambio di mail o consultazione telefonica per un approccio più chiaro ed inequivocabile nelle fasi della progettazione grafica.
Gli step di lavorazione illustrati riguardano tutti i progetti grafici: biglietti da visita, flyer, pieghevoli, brochure, cataloghi, libri, immagine coordinata e siti internet.

Briefing

La realizzazione del progetto inizia con un approccio di tipo consultivo durante il quale mi parlerai di quello che hai in mente di fare, in questo modo avrò un’idea chiara del prodotto/servizio da adottare. Questa fase può avvenire telefonicamente o tramite uno scambio di mail. Al termine della consultazione dovrò avere chiaro che tipo di prodotto realizzare, i benefici per il cliente, il target di destinazione e strategia di marketing aziendale, la scadenza.

Preventivo

Al termine della raccolta delle informazioni segue un preventivo, nel quale vengono definiti i tempi di realizzazione, che dovrà essere accettato e sottoscritto da entrambi.

Idee alla base di un progetto grafico

Al termine del confronto ti proporrò qualche idea da esaminare con l’aiuto delle bozze. La soluzione più convincente viene messa in pratica.

Sviluppo dell’idea

Questa è a fase più delicata ma anche creativa. Si procede alla realizzazione del progetto grafico elaborando i contenuti e le immagini che mi sono state fornite. A questa fase seguono le bozze in formato pdf attraverso le quali avrai la possibilità di chiedere variazioni o chiarimenti sulle scelte adottate.
Scelta la soluzione migliore, nel caso di stampe o consegna di progetti grafici in pdf, la conclusione è il “visto si stampi”: in pratica tu, cliente, dichiari tramite mail di aver visionato accuratamente il progetto assumendoti ogni responsabilità su quanto inviato in produzione.

Consegna del progetto

È possibile chiedere la consegna di un file in formato pdf pronto per la stampa o le copie stampate e consegnate tramite corriere. Nel caso di un sito web la consegna avviene con l’accesso pubblico e la perfetta navigabilità del sito.

giovedì 17 maggio 2018

IDEE



Come Trovare l'Ispirazione Giusta per Grafica e Comunicazione
😏😏😏😏

Prima o poi si presenta ad ogni grafico un momento critico in cui l'idea giusta per un progetto proprio non arriva.

Non è sempre facile attingere alla creatività su richiesta, vuoi per le troppe scadenze imminenti, per clienti con idee poco chiare o le poche ore di sonno.

....DISTINGUERSI DA TANTI....Definiamo la tua azienda comunicando Chi sei.

Brochure...Cos’è ed a cosa serve 😏

La brochure è certamente uno degli strumenti di marketing promozionale più utilizzati da aziende e professionisti di ogni settore per pubblicizzare il proprio business. Essa è (spesso) uno strumento dal grande impatto visivo che unisce la creatività della parola con la fantasia e la pervasività delle immagini. Parole e immagini, insomma, unite in un unico potentissimo strumento in cui arte, psicologia ed emotività danno vita ad un connubio spesso irresistibile.
Ovviamente progettare una brochure per illustrare i pregi di un’azienda, un servizio o un prodotto non è certo qualcosa che viene svolto alla leggera : Una brochure ben progettata si consiste in un ben definito progetto che miscela con sapienza tecniche di scrittura ed impaginazione alla creazione di immagini ed info-grafiche che possano attirare lo sguardo della persona senza distrarre, e facendo al contempo cadere sempre il focus dell’attenzione sulle parti salienti.
Differenza tra flyer, volantino brochure,
Sono tutti e tre ottimi strumenti di comunicazione e soprattutto di pubblicità, ma l’uno non sostituisce affatto l’altro. Vediamo perché.
Prima di tutto, come spesso accade per articoli esplicativi e guide, diamo una rapida definizione dei tre strumenti.


  • Flyer: termine tecnico per indicare un cartoncino pubblicitario, generalmente in formato A5, caratterizzato da una grafica accattivante e da immagini che incuriosiscono il lettore e ne garantiscono, il più delle volte, la partecipazione all’evento pubblicizzato. Il flyer, generalmente, sponsorizza mostre, eventi e locali.

  • Brochure: secondo la stringata ma efficace definizione del dizionario di Google, la brochure è un breve e spesso lussuoso opuscolo pubblicitario. Più dettagliatamente la brochure è un opuscolo composto da più pagine (da qualche pagina fino a un centinaio al massimo) che tratta di un solo determinato argomento a scopo sempre più spesso pubblicitario. Il termine deriva dal francese e indica il metodo di rilegatura. La brochure è infatti un opuscolo rilegato in brossura. Attenzione a non confonderla con il dépliant detto in italiano pieghevole. Ha più o meno la stessa funzione del volantino (pubblicità o propaganda), ma il dépliant è piegato mentre il volantino è un foglio non piegato (spesso in formato A5). Il dépliant può avere anche la stessa funzione della brochure, ovvero pubblicazione informativo-pubblicitaria composta da più pagine. In questo caso la differenza sta nel fatto che la brochure è un insieme di più fogli rilegati tra loro in brossura, mentre il dépliant è un unico foglio stampato e piegato in più parti.

  • Fatta questa doverosa introduzione con tanto di (brevi) definizioni, andiamo a vedere quando conviene usare il volantino e quando, invece, è più pertinente l’impiego di un flyer o di una brochure.

    Differenza tra flyer volantino brochure: quando usare l’uno al posto dell’altro

    Se quella del grafico è una vera e propria arte, è anche vero che online si stanno sviluppando sempre più programmini di grafica intuitivi o addirittura software semi-automatici per la auto realizzazione del materiale pubblicitario. Sia che tu abbia deciso di affidarti ad un professionista (scelta sempre consigliata) sia che tu propenda per il (indubbiamente più economico) fai da te, è bene che tu sappia cosa richiedere. Insomma, tutto questo per dire: ti serve un volantino, un flyer o una brochure? La risposta è dipende e dipende, ovviamente, dal tuo business. Cosa devi comunicare e a chi?
    Ti serve una brochure o un dépliant se devi informare (con finalità pubblicitarie) circa un determinato argomento. Ci vengono, ad esempio, in mente le brochure dei centri estetici o medici. Le immagini e i testi scelti sono particolarmente significativi (e assolutamente funzionali) allo scopo pubblicitario. Insomma, usa questo mezzo se hai un maggior budget da dedicare e soprattutto se il tuo progetto necessita di più testi (o più pagine) di approfondimento per essere compreso. Se devi comunicare l’apertura del tuo nuovo ristorante, sicuramente non ti servirà una brochure o un dépliant. I formati più comuni per le brochure sono A3, A4, A5, A6 e le brochure formato lungo che misurano 21×9,9 cm. Altri formati possono essere a busta, a libro, a invito.  Il formato (standard o personalizzato) e la tipologia di stampa determinano il costo finale delle brochure, insieme alla grafica, al costo per il copywriting (scrittura dei testi pubblicitari/persuasivi) e al numero di stampe.
    Puoi usare un volantino, invece, nel caso tu debba informare rapidamente qualcuno di qualche cosa (un evento, ad esempio, o una nuova apertura). Puoi stamparlo su una singola facciata o su entrambe, puoi includere un omaggio o uno sconto da regalare ai partecipanti, puoi arricchirlo con testo e immagini… attenzione però a non esagerare. Tra gli errori più comuni che vengono commessi nel fare un volantino c’è quello di mischiare troppi font diversi (caratteri tipografici) o di mettere troppe immagini. La comunicazione deve essere lineare, il messaggio deve arrivare in modo univoco e chiaro al lettore. Per questo, evita di
    • usare troppo testo
    • mettere uno sfondo invadente
    • omettere un titolo
    • abbondare in immagini

     o con studio grafico).

    Il web è pieno di frasi del tipo modelli gratis per volantini, come creare un volantino, creare un volantino word. Usale per trovare gli strumenti di cui hai bisogno solo se sei a budget zero e magari non ti serve un prodotto professionale (non so, ti servono volantini per la festa della scuola). Per tutte le altre esigenze è sempre meglio rivolgersi a professionisti, sapranno crearti il miglior volantino facendoti anche risparmiare tempo. Tra i due estremi c’è una terza via, ne parleremo nel prossimo paragrafo.
    Infine, usa un flyer se devi pubblicizzare eventi, mostre e locali. Non è di solito usato per propaganda o maggiori divulgazioni come potrebbe essere un volantino. Nel gergo comune, però, i due termini finiscono per assomigliarsi così tanto da diventare (anche in Wikipedia!) praticamente sinonimi. Nella realtà non è però esattamente così. Il volantino può essere anche quello del supermercato. Il flyer è tutt’altro. È quel volantino capace di sponsorizzare una mostra, una serata in discoteca. Nel flyer è importante la grammatura della carta (oltre alla grafica e al testo). Generalmente sono stampati in cartoncino e il formato più diffuso è l’A5. La stampa può essere su unica facciata o su entrambe. In questo secondo caso, una facciata è usata per scrivere i contenuti esplicativi e l’altra facciata per pubblicizzare la promozione. Il tutto con una grafica decisamente più accattivante di quella di un semplice volantino.

    Differenza tra flyer volantino brochure: cosa puoi fare da solo, gratis, sul web e quando invece ti serve un professionista

    Un professionista serve sempre. Proprio per creare prodotti professionali e visto che flyer, volantini e brochure servono per pubblicizzare la tua idea e il tuo business e per garantirti quantomeno un ritorno d’immagine, devono essere il più professionali possibili. Tuttavia nel precedente paragrafo abbiamo accennato ad una terza via, a cavallo tra il professionista grafico e il fai da te.
    La terza via è caratterizzata da quei programmi e applicazioni web che, attraverso una procedura guidata, ti consentono di “progettare” il tuo materiale pubblicitario, entro certi limiti di standard. E poi di stamparlo (con consegna a domicilio) direttamente dalle stamperie online. Usa questa tecnica con parsimonia e proprio se sei a budget zero o se ti serve materiale amatoriale.
    Solitamente sono procedure guidate attraverso una suite grafica pre-caricata sui portali che offrono servizi di stampa online (con consegna a domicilio). Non permettono, benché utili in determinati casi, una personalizzazione grafica, ma solo di caricare immagini, scrivere testi, scegliere colore e font tra quelli a disposizione

    mercoledì 16 maggio 2018

    Comunicare cosa più ti rappresenti


    Il logo e il suo restyling

    Abbiamo finalmente deciso il nostro nome, il font e perfino la gradazione di colore. I grandi marchi ci hanno dato spunto per realizzarne uno tutto nostro, ci siamo fatti uno studio spesso per mesi prima di arrivare alla soluzione definitiva ed ora che abbiamo realizzato il nostro logo ci sembra perfetto ed intoccabile…
    Sicuramente abbiamo pensato già a campagne pubblicitarie per farci riconoscere sul territorio, ma dopo qualche tempo ci accorgiamo che come noi evolviamo nel modo di lavorare, anche il nostro marchio necessita di un qualcosa che lo renda più accattivante e al passo con i tempi.
    Se ci soffermiamo a vedere questa infografica ci accorgiamo subito che tutti i brand più famosi nel corso della loro storia “grafica” hanno decisamente ritoccato il loro marchio. Attraverso il restyling del logo diamo infatti la percezione di rinnovamento e rinnovata energia commerciale. Quindi è bene ogni tanto rivedere i nostri marchi e capire se rinnovar loro il vestito.



    Guarda altre info - grafiche sui loghi – Pinterest

    Il Brand Management 

    Un giusto brand management genera un aumento delle vendite, rendendo il prodotto più appetibile rispetto a quelli della concorrenza. Ecco perché devi sempre fare in modo che il tuo logo sia concorrenziale e mai scontato. Di seguito ti do qualche consiglio su alcuni punti fondamentali per la scelta e la realizzazione di un logo e tutta la fase successiva:
    • Scegli sempre un nome facile da ricordare, se invece vuoi usare l’inglese per dare al tuo marchio un tocco internazionale opta per parole di uso comune. Ricordati che il tuo logo ti rappresenta per sempre, quindi pensaci bene e scegli un nome associato sempre a ciò che fai. Non usare nomi strani solo perché fanno tendenza.
    • I colori del tuo logo non devono essere per forza quelli che vanno di moda. Scegli quello che vuoi tu poiché tutta la tua campagna marketing verterà sulla tua personalità.
    • Fai l’analisi dei competitors prima di scegliere un logo. Scoprirai se altri hanno pensato come te lo stesso nome o un segno grafico. Sul web controlla anche se il tuo futuro nome ha già un sito, social registrati etc … altrimenti rischieresti di avere un logo meraviglioso ma non poterlo divulgare come vorresti.
    • Non abbandonare il tuo logo/marchio nel tempo. Segui i grandi brand e come loro cerca sempre di rinnovarti, con esso fai anche un restyling di eventuali linguaggi grafici sui social e sul web in generale. Ricordati sempre che essere alla moda non significa per forza essere tutti uguali, ma necessita sempre un tocco di rinnovo.
    • Una volta creato il tuo logo scegli una porzione di esso per sfruttarlo in varie applicazioni web e cartacee. Esso diventerà la parte essenziale per essere riconosciuto poiché non sempre potrai utilizzarlo per intero con parte grafica e lettering. Meglio pensarci fin da subito, non trovi?
    Quando realizzi un logo o devi divulgarlo, pensi a tutto ciò?
    C’è qualche altra caratteristica che ritieni debba avere per poter essere sempre il più possibile riconoscibile e competitivo sul mercato?
    Attendo i tuoi commenti

    martedì 15 maggio 2018

    ...CUMUNICARE CHI SEI...Efficacia di un Biglietto da Visita...Come Utilizzare un Biglietto da Visita


    IL BIGLIETTO DA VISITA

    Il biglietto da visita è la forma più antica per esprimere alla controparte il piacere da parte tua ad essere ricontattato.




    Nell’antica Cina quando una persona si recava a visitare un ministro si annunciava con una striscia di carta sulla quale erano scritti i dati personali e gli attributi professionali che lo riguardavano (forse questa è la forma primordiale del moderno biglietto da visita).
    Anche Pericle (495 a.C. – 429 a.C.) faceva precedere le sue visite alla sua bella Aspasia da un dono sul quale era inciso il suo nome.

    Il biglietto da visita è stato inventato in Francia nel 1700 e dal 1730 il suo utilizzo si diffonde anche in Italia.

    Dapprima era un cartoncino sul quale, a mano, si scrivevano le proprie generalità, dal 1750 incominciarono a circolare i primi modelli stampati in stile semplice (solo informazioni) o in stile decorativo (informazioni più motivi grafici caratteristici, l’attuale logo).

    All’inizio il biglietto da visita non era utilizzato a scopo professionale come facciamo noi oggi, e quando si voleva essere ricevuti da una persona importante, ci si annunciava e si consegnava il biglietto da visita alla persona che ci riceveva, con l’incarico di consegnarlo all’interessato.
    Rifiutare un biglietto da visita rappresentava un gesto offensivo nei confronti di chi te lo porgeva.
    Oggi il biglietto da visita rappresenta la forma più diffusa per lasciare i propri dati di contatto ad un tuo potenziale partner commerciale.

    Scrivo questo articolo per farti riflettere su un uso appropiato ed efficace del biglietto da visita, poiché mi sono accorta che non tutti lo usano adeguatamente e almeno io all’inizio della mia esperienza lavorativa lo utilizzavo spesso impropriamente, poco efficacemente e addirittura mi vergognavo di lasciarlo alla controparte.

    Mi è capitato di osservare parlando con diversi miei colleghi, che diverse persone provano un certo imbarazzo nel consegnare personalmente il proprio biglietto da visita e spesso ne fanno un uso improprio utilizzandolo quasi come un volantino.

    Seguendo le testimonianze storiche possiamo renderci conto che il biglietto da visita rappresenta il tentativo da parte nostra di allacciare un rapporto di reciproca utilità e beneficio con qualcuno.
    In tal senso un biglietto da visita rappresenta un dono per chi lo riceve, che dovrebbe apprezzare il fatto che qualcuno si è interessato a lui.
    Per questo in passato rifiutare un biglietto da visita rappresentava un gesto molto offensivo nei confronti di chi si proponeva.

    Allora forse è questa eventualità del rifiuto che spinge certe persone che vogliono farsi conoscere attraverso un biglietto da visita ad utilizzarlo in maniera impropria.
    Infatti è proprio così  se ci penso: all’inizio della mia carriera lavorativa, le prime volte che mi sono trovato ad utilizzare un biglietto da visita mi sentivo un pò imbarazzato; inconsciamente ero frenato dalla paura di essere deriso per quello che volevo rappresentare all’altra persona, temevo di essere criticato e non apprezzato. 

    E’ necessario andare a ritroso nella storia e capire il significato del biglietto da visita per vincere queste paura: il biglietto da visita rappresenta un segno di interesse verso la controparte e per questo non ci dobbiamo vergognare ad utilizzarlo perchè rappresenta nei confronti di chi lo riceve un gesto gentile e altruistico.

    Dare alla controparte un biglietto da visita vuol dire che lo si vuole aiutare grazie alle proprie competenze umane e professionali.
    E’ vero che la persona che lo riceve potrebbe in questo preciso istante non avere bisogno di te, ma siccome non si sa come va la vita, in un futuro forse abbastanza prossimo, quella persona potrebbe trovarsi ad avere bisogno proprio di te.

    Quando hai bisogno è utile avere qualcuno che grazie alle sue abilità nell’affrontare certe situazioni o alle proprie conoscenze è in grado di renderti tutto molto più semplice.
    Da queste considerazioni emerge l’importanza di vivere il proprio lavoro quasi come una missione, è questo il segreto per utilizzare il biglietto da visita in maniera efficace.
    Se noi viviamo il nostro lavoro come un’attività al servizio degli altri, utilizzare il nostro biglietto da visita per farci conoscere dagli altri per quello che possiamo rappresentare per loro diventa un gesto di altruismo.

    Se vissuto in questo modo, dare il proprio biglietto da visita a qualcuno ci fa addirittura sentire bene perché soddisfa uno dei bisogni più importanti del genere umano ossia quello di contribuire.

    In questo articolo abbiamo analizzato l’aspetto psicologico che è implicato nella pratica di utilizzare un biglietto da visita nel prossimo post cercheremo di approfondire altri concetti interessanti legati ad un utilizzo sano, gratificante ed efficace del biglietto da visita.
    Cercherò di darti dei consigli che derivano da esperienze pratiche e stimolarti con delle riflessioni che ti aiuteranno ad utilizzare al meglio questo mezzo comunicativo e di promozione della tua attività.
    Sarei contenta se mi postassi un tuo commento perché renderebbe questo articolo ancora più ricco di spunti e contenuti interessanti.

    ...MANDALA...



    Simbolo di origini antichissime
    è riconosciuto da molte religioni. Rappresenta la natura, la creazione e il mondo così come il viaggio interiore attraverso le figure geometriche i numeri e i colori.
    Prova a realizzare il tuo
    Fra i simboli più ricchi di significato ci sono i tatuaggi Mandala. Un sostantivo che deriva dal sanscrito ed è composto dalle parole 'essenza' e 'possesso' ma che viene più facilmente tradotto con 'cerchio' o, meglio, 'ciclo'. Ma questa parola indica anche un diagramma realizzato grazie all'associazione di più figure geometriche, tra le quali il cerchio, il punto, il triangolo e il quadrato.


    Mandala: Significato

    Il Mandala è un disegno simbolico di origini antichissime ed è riconosciuto universalmente da moltissime culture e molte religioni: pensa che già nel Medioevo il Mandala cristiano rappresentava Cristo insieme ai quattro evangelisti ai punti cardinali.
    Ma i simboli mandalici sono utilizzati da sempre anche per rappresentare la natura, la creazione e il mondo così come l'energia che muove l’intero universo e rappresentano il viaggio interiore e la crescita spirituale dell’uomo. Ma il Mandala ha un significato spirituale anche nel Buddhismo e nell’ Induismo: può segnare un passaggio importante del nostro viaggio interiore, il momento di presa di coscienza, l'accettazione di un dolore oppure di un importante cambiamento.

    Tatuaggio Mandala Personalizzato

    Puoi creare personalmente il tuo Mandala attraverso la sovrapposizione delle figure geometriche, dei numeri e dei colori, oppure optare per un disegno già realizzato. Ma, se decidi che il tuo tatuaggio deve essere unico e irripetibile, allora continua a leggere per scoprire come procedere alla realizzazione di un'emozione che resterà impressa su di te per sempre.

    Mandala: Figure Geometriche

    Il cerchio, ad esempio è da sempre il simbolo della perfezione spirituale, connesso alla vita così come alla morte, alla rinascita e al ciclo della vita. Questa splendida figura geometrica, nel mondo Mandala rappresenta la coscienza e l’accettazione delle parti conflittuali di ognuno di noi.
    Le linee precise del quadrato richiamano i concetti di concretezza e razionalità. Il punto invece rappresenta l’origine. Il triangolo indica la direzione e la strada che ogni individuo decide di seguire nella vita (e che può cambiare a un certo punto, incrociandosi con altre vie, e altri triangoli).
    E poi ci sono la croce, che rappresenta la connessione tra il mondo spirituale e quello terreno, e la spirale, l'incontro tra le energie creative e psichiche.

    Inizia a disegnare

    Ma come procedere nel disegno del proprio Mandala? Non è semplice ma il cuore e la mente ti aiuteranno a trovare la perfetta ispirazione: parti dal centro per esprimere il concetto più importante, man mano che esci verso l'esterno trovi la visione di te così come la presenti al mondo, nella parte alta si collocano i propri processi mentali consci e in quella inferiore quelli inconsci.

    IL significato dei numeri

    Anche i numeri e i colori sono molto importanti nella realizzazione di un Mandala: il numero 1 rappresenta l’individuo; il 2 gli opposti; il 3 l’armonia, la vitalità e l’energia; il 4 l’equilibrio e la forza; il 5 la fisicità; il 6 la creatività e il 7 il completamento di una fase della vita.

    I colori da utilizzare

    E ora associamo i colori a un significato preciso: il nero è la tonalità intesa a rappresentare il dolore; il bianco invece vuole significare il cambiamento; e poi ci sono il rosso, la vitalità; l'arancione, la volontà di riuscire; il giallo simbolo di consapevolezza; il blu è invece la maternità mentre il viola in tutte le sue sfumature dalle più intense alle più tenui rappresenta la creatività e il lato emotivo di te.


    immaginare e creare

    Dobbiamo ricollegarci alle nostre aspirazioni e liberare la creatività, che è il motore che ci rende umani Siamo stati tutti in cerc...